Avete presente una di quelle confezioni per trasporti con le scritte “Fragile” sopra per evitare urti alle cose fragili contenute all’interno? Beh, è una similitudine che potrebbe essere perfetta per descrivere graficamente lo stato delle democrazie di questo scorcio di secolo: oggetti fragili che vanno protetti da possibili urti pericolosi.
Le prove di questa fragilità sono aumentati al passare di questi ultimi anni: è di qualche giorno fa il tentativo di “golpe” quando migliaia di sostenitori dell’ex presidente di estrema destra del Brasile Jair Bolsonaro si sono fatti strada nel congresso, nel palazzo presidenziale e nella corte suprema del paese. Ci sono volute circa tre ore perché le forze di sicurezza riprendessero il controllo della situazione, con almeno 300 arresti. La motivazione principale alla base della rivolta è stata legata al rifiuto dei seguaci di Bolsonaro di accettare i risultati delle elezioni di ottobre, che hanno portato al ritorno al potere di Luiz Inácio Lula da Silva, uomo di sinistra. Era inevitabile che la memoria tornasse ai fatti del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill, quando lo stesso tipo di evento violento fu messo in atto da parte dei sostenitori di Dnoald Trump negli Stati Uniti.
Mentre la democrazia ha resistito negli Stati Uniti dopo la rivolta del Campidoglio e finora anche in Brasile, un’analisi raccolta da Our World in Data evidenzia quanto questa possa essere fragile. La quota di popolazione del mondo che vive in una democrazia elettorale o liberale ha raggiunto il suo massimo nel 2000, quando la percentuale era arrivata 54%. Come illustra la nostra infografica, nel 2019 questa ha subito un forte calo, passando dal 50% ad un inquietante 32%.
La causa principale di questa diminuzione è stata l’India e il suo declassamento da parte di Freedom House a una “democrazia parzialmente libera” e ad una “autocrazia elettorale” da parte del V-Dem Institute dell’Università di Göteborg dopo la vittoria di Modi nelle elezioni del paese del 2019. Quest’ultimo declassamento è stato giustificato dal presunt “aumento della pressione sulle organizzazioni per i diritti umani, crescenti intimidazioni di accademici e giornalisti e un’ondata di attacchi fanatici, inclusi linciaggi, rivolti ai musulmani” che hanno portato a un “deterioramento dei diritti politici e delle libertà civili”.
Il grafico sottostante mostra una crescita dei dati nel secondo dopoguerra, interrotto solo nel periodo tra anni ’70 ed ’80 del ‘900, in corrispondenza del fiorire di governi dittatoriali in Grecia, Portogallo, Argentina fra gli altri. Da lì al 2000 una crescita che sembrava preludere ad un trionfo dei sistemi democratici: così non è stato.
‘ascesa della democrazia è stata una delle più grandi conquiste umane collettive del secolo scorso, consentendo ad ampie fasce della popolazione mondiale di vivere in relativa libertà e avere la capacità di modificare la politica e la società del proprio paese. Ma questa espansione ha già raggiunto il picco?

Infografica: democrazia fragile |  Statista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *